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un percorso

Primo post, più per testare il blog e decidere un template che altro.

Ma ne approfitterò per descrivere questo spazio, così magari lo chiarisco anche a me.

Questo blog vuole essere uno strumento per il percorso di conoscenza ed esperienza che ho davanti. Qui voglio annotare ciò che imparo dai libri che sto leggendo e ciò che mi passa per la testa nei miei momenti di illuminazione.

Quello che è mi successo negli ultimi due anni è singolare. Mi sono via via distaccata dalla cultura pop: ho smesso di guardare telefilm, ho smesso di leggere i fumetti e la narrativa fantastica, ho smesso di guardare film horror e pian piano film statunitensi incentrati su maschi, soprattutto se bianchi & eterosessuali; è diminuita la mia attenzione al web e ai social network fino a cancellare il mio account facebook, è cresciuta quella per i temi della privacy, dell’anonimato e della critica all’ideologia della sharing economy e dei big data; ho ricominciato a tenermi aggiornata sull’attualità e sulla geopolitica, sulle lotte per i diritti umani e sui migranti; ho iniziato a leggere saggi di antropologia, storia, divulgazione scientifica.

Le droghe sono una componente importante di questo processo. Droghe psichedeliche e psicoattive che mi hanno insegnato a pensare meglio e mi hanno avvicinato a certe verità che si colgono meglio con le difese abbassate.

Ora ho un progetto di miglioramento personale che passa dalla conoscenza. Perché io sono un essere razionale, analitico e diligente, che assorbe le informazioni leggendo e riflette imparando. Ho trovato uno spazio per i libri accanto al computer in cucina e ho ricominciato a studiare. Per ora storia (nella declinazione big history che va di moda, e che mi entusiasma), in futuro antropologia, filologia, scienze naturali e psicologiche.

Sto studiando per trovare una risposta.

La domanda, tempo fa, sarebbe stata : “Perché c’è tanto dolore?”. Questa la so. Il dolore è connaturato all’esistenza, poiché non esiste vita senza la morte, e la morte è omicidio, vecchiaia, malattia, fame e sofferenza. Il dolore non è un accidente, ma la natura stessa della vita. Provare dolore è normalissimo e solo smettendo di dargli tutta questa importanza riuscirò ad andare al di là del dolore.

La domanda nasce dal mio desiderio di stare meglio e di far stare meglio gli altri. Per sapere cosa fare, bisogna capire cosa significa meglio. Cosa è buono per l’essere umano? Cosa dà all’essere umano la possibilità di fiorire, di realizzare le sue potenzialità di piacere? Cosa caratterizza, alla fin fine, l’essere umano – cosa siamo, cosa vogliamo?

L’opera dell’umanità e la sua storia sono indizi. Avrei potuto fare un percorso nella musica, o nell’arte; lo farò nella spiritualità e nella cultura, nella lingua e nel diritto, nella politica e nell’Ideale.

Ora basta, devo tornare a leggere.