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Big History

Mi sono iscritta, su un MOOC (Massive Open Online Courses, in italiano: Corsi aperti online su larga scala, recita wikipedia), a un corso di Big History.

Ma l’entusiasmo per questa narrazione della storia dell’universo sta già venendo attaccato dalla mia voce critica, che mi dice all’orecchio “Mmh, questo entusiasmo, questa pragmatica esaltazione nelle magnifiche sorti e progressive della conoscenza dell’uomo in base a un affresco composto dalla fisica e dalla chimica, dalle scienze naturali e dalla storia, dalla genetica e dalla climatologia, non ti puzza un po’ di ideologia?”

Eh sì, va detto: trovo una parentela tra questa prospettiva e quella che vede nell’economia guidata da algoritmi i primi germi di un futuro che vedrà la vera Razionalità – espressa dall’emergere (ecco di nuovo la fisica), grazie agli strumenti digitali (a pagamento), di un cervello collettivo connesso – guidare le politiche sociali e le scelte economiche, in base a criteri oggettivi, misurabili e condivisi. Madonna se m’è venuta lunga ‘sta frase.

Non che questa parentela sia così difficile da scoprire: se ho ben capito Bill Gates è il principale finanziatore dell’istituto australiano dedicato alla disciplina.

A questo punto avrei voluto parlare di Armi, acciaio e malattie, ma ho perso del tempo a capire come mettere le note a pié di pagina su wordpress e mi è venuto tardi.

Ascolto musicale: Dvořák, Sinfonia n. 9.